– Diritto24, Il Sole 24 ore, 9 aprile 2019
La Ctp di Rovigo si è pronunciata sulle modifiche apportate al d.lgs. n. 74/2000 dal d.lgs n. 158/2015 affermando che, antecedentemente alla suddetta novella, l’indicazione in dichiarazione di crediti d’imposta non spettanti non configurava né il reato di dichiarazione fraudolenta ex art. 3 del d.lgs. n. 74/2000 né il reato di dichiarazione infedele ai sensi del successivo art. 4 del medesimo decreto, con la conseguenza che non poteva operare il raddoppio dei termini di accertamento ai sensi del previgente art. 43, comma 3, d.P.R. n. 600/1973